Dicono dei CAT…
Cosa ne penso: in due parole, che oggi non può esserci traduzione professionale senza tecnologia, pur con tutti i distinguo necessari.
Da quello che vedo e sento confrontandomi con i colleghi, però, la tecnologia è vista ancora più come un nemico che come un alleato.
A parte la posizione estrema di chi potendo farebbe a meno anche del computer (e vabbè, qua c’è poco da fare: torniamo alle tavolette di pietra, già che ci siamo…), questa idea spesso nasce da una certa confusione. Peraltro, è comprensibile.
Da un lato c’è lo strumento standard e monopolista de facto del settore: SDL Trados Studio, almeno in certi contesti praticamente una scelta obbligata. All’altro estremo, CAT alternativi (open source, gratuiti e/o nel cloud), che sembrerebbero l’uovo di Colombo (ma c’è una ma. C’è sempre un ma!).
La soluzione, credo, sta nel modificare la domanda di partenza: non “qual è il CAT migliore?”, ma “qual è il CAT più adatto a me?”.
Al mio modo di lavorare, ai miei clienti, alle mie specializzazioni, e anche alle mie inclinazioni personali.
E quando (come purtroppo capita) a imporre lo strumento è il cliente al quale non possiamo dire di no, affrontare il “salto” con cognizione di causa è ancora più importante.
Dopo aver individuato lo strumento giusto, è essenziale utilizzarlo al meglio, per far fruttare il nostro investimento.
I corsi per traduttori ultimamente si moltiplicano: e sarebbe logico pensare che quelli dedicati ai CAT siano tra i più diffusi; eppure i corsi tecnico-pratici dedicati all’utilizzo di un determinato strumento sono rarissimi.
Tra i vari motivi, credo, c’è il fatto che la stragrande maggioranza dei corsi disponibili oggi sono online e di gruppo; una modalità (economica da ogni punto di vista ma) che genera comprensibile riluttanza in chi vorrebbe imparare a utilizzare un software, per il timore che un corso di questo tipo si riveli un investimento poco valido:
La soluzione?
Un corso individuale, personalizzato, (idealmente in presenza; o anche da remoto ma comunque sempre) uno a uno.
Ed è quello che vi offro io 🙂
I passaggi fondamentali per la creazione del vostro corso:
Il corso in presenza è sempre l’ideale, ma (per esperienza) anche la modalità da remoto funziona ottimamente: gli elementi essenziali rimangono la personalizzazione e l’interazione uno a uno tra docente e corsista.
Proprio perché ogni singolo corso viene studiato sulla base delle vostre esigenze, non avrebbe senso per me proporvi programmi fissi (e lo stesso vale per le tariffe!); i corsi che ho tenuto finora si sono concentrati su SDL Trados Studio (sempre lui) e memoQ, perché questa è stata la richiesta, a diversi livelli ma soprattutto prendendo in considerazione diverse esigenze e, quindi, funzionalità.
A seconda del livello di partenza, possiamo anche prevedere un’introduzione più o meno estesa sugli strumenti CAT in generale che, per chi lo desidera, può anche assumere la forma di un corso a parte.
Per capire meglio cosa intendo con personalizzazione in base al vostro modo di lavorare e alle vostre esigenze, e per un esempio di programma su misura, potete andare qui.
E infine, per maggiori informazioni sulle mie competenze e sulla mia lunghissima storia d’amore con i CAT, potete visitare questa pagina, oppure consultare il mio profilo Linkedin.
Vi interessa? Vorreste saperne di più? Scrivetemi e parliamone! Vi aspetto!